Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

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La chiesa fu costruita agli inizi del XIII secolo, con la concessione ai Dominicani (1222) venne realizzata la struttura attualmente visibile e il convento annesso. La struttura a capanna con aula unica risponde all’esigenza di avere un ampio spazio dedicato alla predicazione. La navata unica coperta da capriate si incrocia con un transetto “a T” sul quale si affacciano quattro cappelle voltate con archi a crociera. La facciata, terminata nella prima metà del XIV secolo, è decorata con marmi bianchi di S. Giuliano scanditi su fasce bicrome che sviluppano il tema decorativo della Cattedrale in chiave gotica. Altorilievi con busti di santi incorniciano il rosone centrale. Il campanile in cotto è attribuito a Giovanni di Simone, autore anche di quello di S. Francesco e del Camposanto Monumentale.
L’interno, ricostruito nel 1650 a seguito di un incendio, conserva opere quali il monumento sepolcrale dell’arcivescovo Saltarelli, di Andrea e Nino Pisano, la pala d’altare con il Trionfo di S. Tommaso probabilmente di Lippo Memmi e Francesco Traini e la cattedra lignea del XVII secolo contenente quella su cui avrebbe predicato in Pisa S. Tommaso. All’interno della Chiesa si trovano significative opere oggi restaurate quali: il Martirio di S. Caterina di Aurelio Lomi, San Vincenzo Ferrer predica alle genti di Pier Dandini datata 1670 c.a., San Raimondo resuscita un morto di Pierfrancesco Varchesi del 1668-1674, il gruppo dell’Annunciazione di Nino Pisano datato XIV secolo. Infine si segnala all’interno della Chiesa l’opera della Presentazione di Gesù al tempio del 1672 di Girolamo Scaglia e la Madonna del Rosario e Santi di Giovan Battista Tempesti del XVIII secolo. Sull’altare maggiore si trovava il grande polittico di Simone Martini del 1320, ora conservato al Museo di S. Matteo così come il dossale con S. Domenico e storie della sua vita di Francesco Traini (1344-1345), la Madonna col bambino tra i Santi Pietro, Paolo, Giacomo del 1301 di Deodato Orlandi e i capitelli della prima metà del XIV secolo di Giovanni di Balduccio.

Opere conservate presso il museo San Matteo

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