
Il cartello è stato realizzato in occasione del Giubileo 2025. Per informazioni visita il sito ufficiale del giubileo https://www.iubilaeum2025.va/it.html
La chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri fu costruita a partire dal 1565 su progetto del Vasari e prese il posto dell’antica chiesa di San Sebastiano alle Fabbriche Maggiori (XI sec.). La facciata fu terminata nel XVII secolo mentre i corpi laterali furono aggiunti solamente nel 1934. Il campanile fu eretto nel 1572 da Giovanni Fancelli. L’interno ad aula unica espone numerosi trofei delle imprese navali della flotta medicea, frammenti di imbarcazioni e di bandiere dalla battaglia di Lepanto, tra cui quella che sventolava dall’albero della nave di Mehmet Alì Pascià. I monocromi alle pareti raccontano la vita del Santo, mentre il piccolo Pulpito di Chiarissimo Fancelli (1627) è quello che fu posto in Cattedrale in sostituzione del Pergamo di Giovanni Pisano, a seguito dell’incendio del 1595. Tra le opere di grande pregio si menzionano: La Lapidazione di Santo Stefano di Giorgio Vasari del 1571 e la Natività di Cristo del Bronzino del 1564, oltre agli episodi militari dell’Ordine raffigurati nei dipinti del soffitto ligneo di Bartolomeo Atticciati, di artisti del calibro del Cigoli e di Jacopo Ligozzi. L’altare del Foggini fa da cornice all’urna che conserva le reliquie di Santo Stefano. Il busto reliquiario di San Lussorio, opera di Donatello, datata 1422-1425 si trova oggi al Museo Nazionale di San Matteo, così come la pittura a olio su tavola del 1520 c.a. Madre dei dolori di Quentyn Metsys.