
Il cartello è stato realizzato in occasione del Giubileo 2025. Per informazioni visita il sito ufficiale del giubileo https://www.iubilaeum2025.va/it.html
Fondata nel 1016 dall’abate Bono, le fu annesso nel 1218 l’ospedale dei gittatelli. Il complesso fu dei benedettini, per poi passare ai camaldolesi nel 1782. L’elegante facciata è frutto di un intervento eseguito a cavallo tra il XIII e il XIV secolo e mostra ancora somiglianze con lo stile buschetiano della Cattedrale, anche se gli archi trilobati dei tre ordini di loggette praticabili e la nicchia con la Vergine di Lupo di Francesco le donano un aspetto gotico. La facciata presenta delle curiose scritte dipinte: W il Catone, W il Moro, 1597, 98… Si tratta di propaganda elettorale, un intervento goliardico a sostegno di alcuni candidati alla carica di Rettore dell’Università alla fine del XVI secolo.
L’interno a tre navate mostra un bell’affresco di San Michele in controfacciata (XIII secolo) e tracce di affreschi coevi alle pareti. Il crocifisso marmoreo del primo altare a sinistra è un’opera trecentesca di Nino Pisano, mentre al secondo altare troviamo l’Immacolata Concezione di Matteo Rosselli (1627). Sulla parete opposta e sull’altare maggiore si trovano opere di Aurelio Lomi, fratello di Orazio Gentileschi e zio di Artemisia. L’interno fu completamente restaurato in stile tardo-barocco. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno cagionato gravissimi danni tra cui la distruzione del soffitto a rosoni e ottagoni. La cripta del X secolo non è più accessibile e ancora invasa dai detriti trasportati del fiume durante l’alluvione del 1966.
Si trovavano un tempo nella Chiesa ed oggi sono conservati al Museo di San Matteo, una lastra in marmo, parte di pulpito, con L’Adorazione dei Magi datata circa 1320-1330 di Lupo di Francesco, così come, dello stesso autore, il marmo della Madonna col Bambino, Angelo che presenta l’anima di un abate e Angelo adorante; la Madonna col bambino (Affettuosa), tempera su tavola di ambito pisano della metà del XIII secolo; Madonna col bambino tra Angeli musicanti e i Santi Caterina d’Alessandria, Michele, Giuliano e Pietro di Taddeo di Bartolo, tempera e oro su tavola della fine del XIV secolo.
Erano inoltre presenti opere di Ambito toscano del XVII secolo (dipinti raffiguranti San Benedetto e San Romualdo) attualmente conservate presso il Palazzo Arcivescovile di Pisa.