Chiesa di Santa Cecilia

Il cartello è stato realizzato in occasione del Giubileo 2025. Per informazioni visita il sito ufficiale del giubileo https://www.iubilaeum2025.va/it.html

LLa chiesa fu fondata dai monaci camaldolesi di San Michele in Borgo nel 1103 e completata nel corso del XIII secolo. L’edificio, pesantemente colpito durante i bombardamenti dell’ultima guerra, è stato interamente restaurato.
La facciata è a capanna, il basamento in pietra e la parte superiore in laterizio, decorata con bacini ceramici, come molte altre chiese pisane, di produzione locale e di provenienza mediterranea. Le ceramiche sono inserite in serie lungo gli spioventi di facciata e lungo il perimetrale sud, definiscono i lati della bifora centrale e arricchiscono le serie di archetti che delimitano i piani del campanile.
Tutti i bacini ceramici originali ancora esistenti vennero rimossi negli anni ’70 del secolo scorso per evitare furti o danni e sono oggi conservati al museo di San Matteo, tra questi si segnalano il bacino del primo quarto XIII secolo, invetriata “Rakka ware”, proveniente dalla Siria ed il bacino con iscrizione, del 1225-1250, maiolica a lustro metallico, proveniente dalla Spagna meridionale.
Una lunetta a tutto sesto e una bifora, rifinite entrambe da laterizi sagomati e decorati, scandiscono lo spazio della facciata. Sul lato destro, due portalini con architrave litico e lunetta con fascia di laterizi incisi sottolineano due differenti fasi di costruzione del complesso architettonico.
L’edificio ha una pianta a navata unica, con campanile “sospeso” nell’angolo sud-ovest interno del 1236: esso infatti poggia su due lati sui perimetrali della chiesa, mentre l’angolo opposto è sostenuto da una colonna. Il campanile conserva tre campane del XIV secolo.
All’interno la chiesa conservava il Dipinto raffigurante l’estasi di Santa Teresa d’Avila di ambito toscano del secolo XVII oggi trasferito a Pisa nel Palazzo Vescovile.

Opere conservate presso il museo San Matteo

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