MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO
Museo a 360 gradi
Museo a 360 gradi
Il Museo dell’Opera del Duomo conserva gli oggetti più preziosi e antichi appartenuti al Battistero e al Tesoro della Cattedrale. Ha da poco rinnovato il suo allestimento e riaperto nel 2019.
Il mito storico del Medioevo di continua e unica ostilità tra Occidente cristiano e Oriente islamico è falso: mercanti pisani e veneziani, ad esempio, vendevano e acquistavano non pochi prodotti da tutti i paesi che erano bagnati dal Mediterraneo, soprattutto illecitamente. Le stesse crociate sono state le occasioni più importanti e irripetibili per razziare sculture, decorazioni e libri. Si scoprì uno stile totalmente nuovo, fortemente carico di decorazioni grafiche e bronzi preziosi, quello arabo.
Potrai assistere a questo confronto e assiduo legame tra Pisa e il mondo orientale, scoprendo le tarsie (incastri di pezzi minuziosamente intagliati che formano una figura o un motivo decorativo intricato) marmoree, bassorilievi e sculture di manifattura araba, o che guardano allo stile islamico. Tra questi, spicca il maestoso Grifone di bronzo di manodopera islamica, che all’origine era collocato sulla cima della Cattedrale come segno di potenza.
Grifone di Pisa, realizzato attorno all’anno 1000, in bronzo
Cos’è un grifone? E’ una bestia mitica con la testa e le ali di un’aquila, mentre il corpo è di un leone.
Il Grifone, probabilmente proveniente dalla Spagna islamica, fino al 1828 era posizionato sul tetto della Cattedrale come monito ed è una delle opere d’arte islamiche occidentali più famose e significative, ma ancora oggi avvolte nel mistero. Per esempio, non si conosce ancora per certo la sua funzione originaria. Un’ipotesi è che sia stato prodotto per emettere un suono dalla bocca con il vento. Sul fianco è presente un’iscrizione in lingua araba che dice: “Perfetta benedizione, completo benessere, perfetta letizia, pace eterna e perfetta salute, felicità e buona fortuna per il proprietario“.
Nicola Pisano (1210-1280) era in realtà probabilmente pugliese e sappiamo che lavorava nella corte del grande Federico II, imperatore e fondatore del regno di Sicilia. Una volta trasferitosi a Pisa, aveva preso questo soprannome. Il figlio, chiamato Giovanni, seguì le sue orme, dandosi alla scultura. Due artisti e architetti medievali che, al pari di Giotto per la pittura, rivoluzionarono l’arte del loro tempo in termini di realismo, movimento e soprattutto espressività.
Testimoni di questo cambiamento sono, ad esempio, le sculture situate originariamente nelle loggette del coronamento esterno del Battistero, che puoi trovare oggi al museo. Osservale da vicino e noterai che appariranno insolitamente distorte e ricurve, ma non per frutto di un gusto grottesco dell’artista. Cosa aveva in mente Giovanni Pisano? Aveva tenuto conto del punto di vista ribassato dell’osservatore disposto molto in basso rispetto all’altezza del Battistero, dove erano collocate le statue. Da quel punto la figura restituiva le giuste proporzioni.
Dal chiostro potrai goderti una vista inedita della Torre pendente!
Madonna col Bambino Gesù, di Giovanni Pisano, 1299, avorio
Scolpire su di una zanna di elefante è estremamente difficile, vista la sua curvatura naturale. Qui Giovanni Pisano riesce a sfruttarla, rappresentando la Madonna nel momento in cui tiene in braccio il Bambino, trattenendolo sul ventre mentre agita i piedi e mostra il globo con la croce.
La forma della zanna rende meravigliosamente il movimento e lo sforzo della Madre. Nei nostri occhi riusciamo a ricostruire il momento in cui ha appena sollevato il bambino da terra, grazie anche ai movimenti della veste.
Porta di San Ranieri, di Bonanno Pisano, fine 1200, in bronzo
Dal terribile incendio del 1595 che ha devastato il Duomo, si è salvata miracolosamente la porta bronzea di San Ranieri, realizzata da Bonanno Pisano e l’unica originale della prima costruzione del 1180.
L’opera presenta un ricco programma iconografico della Vita di Gesù Cristo che, letto dal basso verso l’alto e da sinistra verso destra, raffigura gli episodi più rappresentativi, dall’Annunciazione fino all’Ascensione di Cristo e alla Morte della Vergine.
Cristo Borgognone, di uno scultore francese, prima metà del 1100, legno policromo
Trovare un crocifisso ligneo di simili dimensioni ben conservato è raro. Trovare una scultura lignea con ancora la pittura sfocia quasi nella fantasia. Per questo, questo capolavoro dell’arte romanica francese ha un valore inestimabile.
Oggi lo leggiamo come un Cristo in croce, ma in realtà probabilmente doveva fare parte di un gruppo di una Deposizione. La tradizione narra che quest’opera provenga dalla Terra Santa, più esattamente da Nazareth, portata dai Pisani nel corso della Prima Crociata del 1099.
Madonna del Colloquio, di Giovanni Pisano, 1290, marmo
Il silenzioso colloquio espresso dall’incrocio degli sguardi è la rappresentazione visiva del nuovo linguaggio che Giovanni stava proiettando sulla scultura medioevale. Un stile che rivoluzionerà il gotico con uno studio sull’espressività, come si vede dalle sue Madonne rese in maniera molto umana, e sulla plasticità.
Quest’opera, originariamente collocata nella lunetta esterna del piccolo portale nel lato occidentale del transetto meridionale del Duomo, è stata eseguita alla fine del 1200 da Giovanni Pisano, figlio di Nicola Pisano.
INFORMAZIONI
Tutte le informazioni si trovano sul sito:
https://www.opapisa.it