La ricchissima collezione offre un panorama unico sull’arte medievale con l’eccezionale raccolta di croci dipinte e tavole a fondo oro dei principali maestri pisani e toscani.
Qui si conserva la più grande raccolta di bacini ceramici di manifattura locale e islamica dal 1000 al 1400, una galleria di sculture in legno e in marmo, oltre a codici miniati e monete.
Potrai ammirare splendide testimonianze di pittura quattrocentesca, da Gentile da Fabriano a Beato Angelico fino a Masaccio, e di scultura in bronzo con lo straordinario Busto di San Lussorio di Donatello. Le opere di Benozzo Gozzoli e Ghirlandaio completano il percorso su più di cinque secoli di arte a Pisa.
THE BEST OF
Croce dipinta, di Artista pisano bizantino, primi anni del 1200
L’eccezionale croce del convento di San Matteo è considerato uno dei massimi esempi di collaborazione tra cultura artistica occidentale e bizantina, da cui si riprende l’arte delle icone, immagini di figure bidimensionali su fondo oro. Per la prima volta, su una croce dipinta Cristo è raffigurato non più Triumphans, ovvero vittorioso sulla morte, ma patiens (sofferente). Le scene nei tabelloni raccontano la storia di Gesù dopo la morte.
Bacino, maiolica a lustro metallico, Spagna, prima metà del 1100
Realizzato con tecnica araba e raffigurante un volatile tra foglie d’albero, è un raffinato pezzo della cospicua collezione di bacini ceramici del Museo. Provenienti da manifatture locali e del Mediterraneo, questi oggetti, in origine destinati alle mense, furono usati spesso a Pisa come decorazioni sulle mura esterne delle chiese.
Croce dipinta, Giunta Pisano, 1250 circa
Nella croce della chiesa di San Ranierino, firmata da Giunta Pisano, il maggiore artista della scuola pisana del Duecento accentua in senso drammatico il Cristo patiens (sofferente), in sintonia con la concezione più umana del sacro, promossa in quegli anni dagli ordini dei monaci. Elimina le storie ai lati e lascia nei terminali solo i busti dei due Dolenti per concentrare l’attenzione sul Cristo dal volto contratto, il corpo inarcato dal dolore, l’incarnato livido della morte.
Polittico di Santa Caterina, di Simone Martini, 1320
È uno dei più importanti e integri polittici medievali: 43 figure su 4 registri, ognuna in archetti trilobati, raffinate decorazioni e fondo oro. L’opera, firmata dal maestro senese e posta sull’altare maggiore della chiesa domenicana di Santa Caterina d’Alessandria, porta a Pisa la pittura gotica.
Madonna del latte, di Andrea e Nino Pisano, 1345 circa
La statua della Madonna che allatta il Bambino, in marmo con applicazioni in oro, è un capolavoro di naturalezza di pose e gesti: l’unione dei due corpi è sottolineata dalle linee curve dei morbidi panneggi e rafforzata dall’affetto degli sguardi. In origine era destinata alla chiesa di Santa Maria della Spina.