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MUSEO DI STORIA NATURALE DELL’UNIVERSITÀ DI PISA

Nato alla fine del 1500, è uno dei musei di storia naturale più antichi al mondo con una ricchissima collezione di interesse scientifico e storico. Nella sede nell’antica Certosa di Calci, un monastero fondato nel 1366 nella Valle Graziosa tra il verde e i monti pisani, potrai ammirare reperti di zoologia, paleontologia e mineralogia.

La sala da non perdere è certamente quella dedicata ai cetacei, conosciuta già in tutto il mondo nell’Ottocento. Rappresenta la collezione di scheletri di balene più grande d’Italia, contenendo ben 28 esemplari disposti lungo una meravigliosa galleria con vetrate.

Non mancano gli animali vivi: nel museo c’è l’acquario di acqua dolce più esteso d’Italia con 100 specie di pesci presenti, molte dei quali oggi minacciate di estinguersi.

Mostre in corso:
https://www.msn.unipi.it/it/categoria/esposizioni/


THE BEST OF:

La Galleria dei cetacei

Nello spazio luminoso e suggestivo di oltre 100 metri di lunghezza dell’antico essiccatoio, tra gli uliveti e il frutteto della Certosa, è esposta la maggior parte della più importante collezione italiana di scheletri di cetacei, costituita principalmente dal professor Sebastiano Richiardi, direttore del Museo dal 1871 al 1904, oltre a reperti fossili e modelli in resina a grandezza naturale.
Qui potrai girare attorno a vari gruppi di balene; ci sono quelli di ambienti freddi, come il narvalo e beluga, quelli di profondità e infine le specie più piccole contrapposte ai giganti del mare. Si tratta dell’unica galleria al mondo dove è possibile osservare gli scheletri completi delle tre specie di balenottere più grandi al mondo, la balenottera azzurra, la balenottera comune e la balenottera boreale.


Sala del territorio, acquario

Nelle acque dolci Italiane vivono una sessantina di specie di pesci, alcune delle quali sono endemiche, cioè si sono evolute nei nostri fiumi e laghi e non si trovano in nessun altro luogo al mondo. Purtroppo, molte sono minacciate a causa della distruzione degli habitat naturali e dalla presenza di specie invasive, introdotte dall’uomo. Le vasche della nuova sala dell’Acquario del Museo, dedicata alle acque del territorio, ospitano alcune delle specie tipiche delle nostre zone, tra cui: barbo tiberino, rovella, tinca, vairone e nono.


Cranio umano con corallo, Galleria storica

La ricostruzione della camera delle meraviglie Seicentesca (nota anche con la parola tedesca Wunderkammer) rappresenta il nucleo originale con gli esemplari più antichi della collezione.

Tra questi, il cranio col rametto di corallo è certamente il reperto più famoso. Già riportato in un manoscritto del 1599 e poi ancora riprodotto nel famoso dipinto di Domenico Remps “Lo Scarabattolo”, il cranio con corallo ha una storia curiosa e affascinante, tanto da divenire uno tra gli “oggetti” rari più famosi e ammirati nel tempo!

INFORMAZIONI

Tutte le informazioni si trovano sul sito:
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