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MUSEO DELLE NAVI ANTICHE DI PISA

Una “Pompei” marittima

Nel 1998, durante i lavori per ampliare la stazione di San Rossore, si scopre il resto di un’antica barca in legno, ancora perfettamente conservata. Si inizia subito a scavare e il tempo, grazie a preziosi strati di argilla, sembra essersi fermato: qui si ritrovano numerose imbarcazioni mercantili romane, risalenti tra il 300 a.C. e il 700 d.C.; gli archeologi si sorprendono del loro interno integro: il carico colmo di prodotti in anfore. gli oggetti dei rematori e marinai, le cucine con le pentole e persino i passatempi preferiti per passare il tempo in mare aperto.

Il museo più grande al mondo di navi antiche ci racconta le storie della vita a bordo, le fatiche, i pericoli e forse una delle testimonianze più vivide dell’umanità in lotta contro la natura.

Perché troviamo delle barche così lontane dalla costa?

La costa pisana, in passato, era ben più vicina al mare (essendo stata Pisa anche una delle Repubbliche marinare d’Italia) e l’attuale centro era circondato da una fitta serie di canali, attraverso cui si accedeva anche al porto. Oltre all’Arno c’era un altro fiume: l’Auser che, proprio nella zona degli scavi, incrociava un canale. Questo punto, nel corso dei secoli, è stato sconvolto da numerosi alluvioni, che hanno fatto affondare le barche ritrovate, creando un vero e proprio cimitero delle navi.

MUSEO DELLE NAVI ANTICHE a 360 gradi:

Un museo in una stalla?

Il museo delle Navi Antiche di Pisa è allestito all’interno delle sale e delle campate degli Arsenali Medicei, costruiti, su progetto di Bernardo Buontalenti, intorno alla metà del 1500 per volere del Granduca Cosimo I de Medici.

Questi arsenali caddero presto in disuso, dal momento che ne sorsero di nuovi a Livorno e a Portoferraio. Infatti, oggi mantiene l’aspetto di una scuderia. Nel corso del Settecento, sotto i Lorena, le stalle ospitavano le “cavalcature dei Dragoni”, il reggimento della cavalleria dei reali.

Con 800 reperti e curiose ricostruzioni grafiche, video e scenografie, ti catapulterai in un’esperienza unica nell’archeologia marittima. Tra gli scavi e le barche sono lasciati fogli di studi, penne, caschi protettivi, a simboleggiare una ricerca archeologica ricca di passione e amore, tutt’altro che conclusa.

L’esposizione è divisa in 8 aree tematiche, tra cui il rapporto della città con l’acqua, le alluvioni, la vita a bordo, la pesca e molto altro. Frutto di più di vent’anni di ricerca e restauro, il museo ha aperto i battenti nel 2019.


THE BEST OF:

Le ancore, sala della Navigazione

La sezione è dedicata alla navigazione: qui è esposta la grande ancora lignea della Nave A, che presenta il rilievo di un pesce angelo come portafortuna, e un piccolo planetario che riproduce la volta celeste in epoca antica.


Nave A, sala delle Navalia

La sezione compara la tecnologia antica a quella moderna, passando dalle tecniche di scavo e recupero alla costruzione navale antica e alle moderne tecniche di restauro del legno bagnato.


Nave Alkedo, sala delle Navi

Nave a 12 rematori databile ai primi anni d.C; reca ancora inciso su una tavoletta la parola alkedo (gabbiano) in lettere greche.


Sala commerci

La sezione affronta il tema del commercio via mare, partendo dai contenitori per le merci, in particolare le anfore da trasporto e i dolia, grandi contenitore per trasportare vino o altri liquidi, oppure grano e legumi.


INFORMAZIONI

Tutte le informazioni si trovano sul sito:
https://www.navidipisa.it