MUSEO BOTANICO DI PISA
L’odierno Museo Botanico è l’erede dell’antica Galleria, istituita nel 1591 dal Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici, allestita tra l’ingresso da Via Santa Maria e l’Orto Botanico. È collocato negli stessi locali, noti anche come “Palazzo delle Conchiglie” per la facciata interamente decorata in stile grottesco nel 1752.
Il museo conserva la Quadreria, composta dai ritratti seicenteschi di illustri botanici, il Portone monumentale del primo ingresso da via Santa Maria, l’antico “Studiolo” per i semi dell’Orto Botanico.
Ospita inoltre oggetti legati all’insegnamento della Botanica universitaria dalla fine del Settecento. Alcuni sono vere opere d’arte, come i modelli botanici in cera e in gesso e le tavole didattiche acquarellate (XIX sec.). Altre collezioni sono: i campioni vegetali in vitro, la xiloteca, i modelli didattici, gli strumenti della botanica e le collezioni paleobotaniche.
La parte più importante del Museo è quella degli Erbari (Herbarium Horti Botanici Pisani), costituiti da circa 350 mila campioni conservati nella palazzina al centro dell’Orto Botanico, consultabili in presenza dagli studiosi solo su prenotazione. Attualmente comunque, grazie a due postazioni multimediali allestite nell’ultima sala espositiva del Museo, è possibile fare una visita virtuale tra queste storiche collezioni di piante essiccate.
MUSEO BOTANICO a 360 gradi
https://www.pisa360.eu/Galleria/museo_botanico.html
THE BEST OF
Palazzo delle Conchiglie
Palazzo delle Conchiglie, attuale sede del Museo Botanico. La facciata è interamente ricoperta da materiali eterogenei, prevalentemente di natura organogena (madrepore, conchiglie, blocchi di altre rocce). Nella parte superiore della facciata è visibile lo stemma araldico, risalente al 1752, delle dinastie dei Medici e dei Lorena.
Antico portone monumentale del 1591
Il portone, oggi conservato al Museo Botanico, fino al 1965 era collocato all’entrata del vecchio ingresso dell’Orto Botanico in via S. Maria (già via del Chiodo). Le due ante, in noce massello, recano quattro bassorilievi di altrettante piante: in alto a sinistra la corona imperiale (Fritillaria imperialis); in alto a destra una pianta identificabile come Agave o Aloe; in basso a sinistra la belladonna (Atropa belladonna), nota pianta medicinale europea; infine, in basso a destra, il tasso barbasso (Verbascum thapsus), altra pianta europea usata in medicina.
Particolare dell’opera in cera raffigurante il processo di fecondazione nella zucca (Cucurbita pepo L.) eseguita tra il 1836 e il 1839 da Luigi Calamai sotto la direzione di Giovanni Battista Amici. Quest’opera fu usata da Amici per illustrare le proprie scoperte durante la prima riunione degli scienziati italiani a Pisa nel 1839.
INFORMAZIONI
Tutte le informazioni si trovano sul sito:
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/