Il 7 febbraio 1872 arriva a Pisa un anziano mercante inglese, dall’aria stanca e malata, George Brown, amico di una coppia di patrioti da poco trasferitasi in città: Pellegrino Rosselli e Janet Nathan. George Brown è in realtà Giuseppe Mazzini, il padre dell’Italia unita ma che per sfuggire alla sorveglianza della polizia monarchica è costretto a usare un nome falso per rientrare in Italia e che, ospite dei Rosselli Nathan, è morto proprio qui il 10 marzo 1872. La casa è stata poi completamente rasa al suolo durante la Seconda guerra Mondiale.
Ricostruita nel 1952, la Domus (Casa) Mazziniana diventa un ente pubblico di ricerca e di alta cultura dedicato allo studio di Giuseppe Mazzini, del Risorgimento italiano e della tradizione democratica e repubblicana internazionale.
Sono attivi al suo interno una biblioteca, un archivio, un centro studi e un museo, specializzati con un ricchissimo patrimonio documentario spesso unico, costituito da oltre 40.000 titoli, tra libri, opuscoli e giornali, ed un archivio con quasi 100.000 documenti originali di manodi Mazzini, Garibaldi, e degli altri protagonisti del movimento democratico dal Risorgimento alla Repubblica.
Il Museo della Domus Mazziniana, oltre a numerosi cimeli legati alla vita di Mazzini, alla Battaglia di Curtatone e Montanara, e al Risorgimento democratico, ospita l’unica copia, scritta a mano dallo stesso Mazzini, del Giuramento della Giovine Italia, l’associazione politica da lui fondata, esistente al mondo. Ritrovi la riproduzione del testo del Giuramento sulla facciata della Domus Mazziniana.
DOMUS MAZZINIANA a 360 gradi:
MOSTRE CONCLUSE
L’ultimo ritratto di Giuseppe Mazzini
Venerdì 11 novembre, in occasione dei 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini, alla Domus Mazziniana, è stata inaugurata l’esposizione temporanea “L’ultimo ritratto di Mazzini”, visitabile fino al 15 marzo 2023.
L’esposizione curata dalla Domus Mazziniana e dal Comitato Nazionale istituito dal Ministero della Cultura è il primo risultato della rete Pisa Percorsi Museali, voluta e coordinata dal Comune di Pisa e si inserisce in una più ampia collaborazione con la Fondazione Palazzo Blu e il Museo della Grafica di Pisa.
Il Mazzini morente di Silvestro Lega è infatti un prezioso cammeo che si inserisce nel quadro più ampio della grande mostra su I Macchiaioli ospitata fino al 26 febbraio a Palazzo Blu, affiancandosi all’approfondimento monografico Oltre la Macchia, dedicato dal Museo della Grafica alle incisioni di Giovanni Fattori, anch’esso visitabile fino a fine febbraio.
L’esposizione è visitabile negli orari di apertura della Domus Mazziniana. Sabato e Domenica aperture straordinarie con almeno 10 prenotazioni.
Info e comunicazioni: eventi@domusmazziniana.it tel. +39 05024174 cell. +39 3405162418
THE BEST OF
Giuramento della Giovine Italia
La Domus Mazziniana ospita l’unica versione autografa di mano di Giuseppe Mazzini del Giuramento della Giovine Italia. Un documento unico al mondo che segna l’atto di nascita dell’Italia – una, indipendente, libera, repubblicana – come comunità politica e non solamente culturale. Ad aumentare la forza di suggestione, il documento è stato collocato nella stanza dove morì Giuseppe Mazzini, quasi un luogo sacro per custodire l’atto di nascita dell’Italia repubblicana e democratica.
Un sigillo d’amore
Sigillo multiplo in oro e ametista donato da Mazzini a Giuditta Sidoli, sua compagna nel corso dell’esilio a Marsiglia e in Svizzera. Simbolo della passione romantica che animò l’amore di “Pippo” – nomignolo scherzoso di Mazzini – e Giuditta, il sigillo ci guida nella vita più intima e personale di Mazzini.
Chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini
La prima chitarra appartenuta a Mazzini, ancora adolescente, donata poi a Janet Nathan-Rosselli, ci racconta un Mazzini appassionato di musica e musicista dilettante che, come racconta Aurelio Saffi, amava suonare la chitarra “accompagnandosi con la voce”.
Vediamo quindi un padre della Patria inedito, ben diverso dal “volto che giammai non rise” cui ci hanno abituato i manuali scolastici.
Curtatone e Montanara
L’immagine accosta un elmo da dragone del granducato di Toscana e una lettera spedita dal campo lombardo da un milite del Battaglione Universitario Toscano, come testimonia il sigillo con il cherubino (un tipo di angelo, simbolo dell’Università di Pisa). La lettera racconta la Battaglia di Curtatone e Montanara, l’episodio più importante del Risorgimento toscano, cui la Domus dedica l’intera sala al pian terreno.
Ultimo decreto dell’Assemblea Costituente della Repubblica Romana
La Repubblica Romana del 1849 fu uno degli episodi più alti del Risorgimento culminato con l’approvazione della Costituzione – la prima Costituzione democratica italiana – e l’unica fino alla nostra Repubblica. La Domus conserva l’originale dell’ultimo decreto dell’Assemblea Costituente che testimonia il momento più tragico: la cessazione – non resa – da una “difesa divenuta impossibile” nei confronti delle truppe francesi, ma anche la riaffermazione della sua legittimità come sola rappresentante del Popolo romano.